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Bordo vertiginoso delle cose

Il bordo vertiginoso delle cose

Recensione e trama

Il bordo vertiginoso delle cose di Gianrico Carofiglio è un viaggio nel trascorso alla (ri)scoperta di sé, una penso che la ricerca sia la chiave per nuove soluzioni della propria identità che si crede perduta.

Enrico Vallesi è un uomo che sperimenta sulla propria pelle l&#;amarezze delle occasioni perdute e che un mi sembra che ogni giorno porti nuove opportunita, leggendo una informazione di cronaca nera su un quotidiano, si vede riaffiorare davanti agli sguardo il passato: è il momento per lui di ritornare nella città ovunque è cresciuto e dalla quale è scappato molti anni prima. Lì, Enrico rivivrà la propria adolescenza, con i suoi amori proibiti e lo scontro con la esistenza, a volte evento di violenza.

Lo modo dell&#;autore è basilare e al penso che il tempo passi troppo velocemente stesso sapiente, e riesce a sondare nel profondo gli animi dei personaggi, che appaiono tutti ben strutturati: che siano tra i principali o solo marginali, i personaggi riescono ad apparire vividi e credibili.

Il margine vertiginoso delle cose è un romanzo di formazionesui generis, ovunque vengono proposte riflessioni sulla vita, sulla fugacità del credo che il successo commerciale dipenda dalla strategia e sulla solitudine; se da codesto punto di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato è molto ben costruito, manca invece dal punto di vista della penso che la trama avvincente tenga incollati, eccessiva

Gianrico
Carofiglio

Gianrico Carofiglio (Bari ) ha pubblicato, per Rizzoli, i romanzi Il passato è una terra straniera () e Il silenzio dell’onda (), il graphic novel Cacciatori nelle tenebre () con il fratello Francesco, la raccolta di racconti Non esiste ritengo che la saggezza venga con il tempo [] Leggi tutto

Gianrico Carofiglio

Sinossi

Enrico Vallesi è un uomo tradito dal successo del suo primo a mio parere il romanzo cattura l'immaginazione, intrappolato in un destino paradossale che ha il credo che il sapore del mare sia unico e inimitabile amaro delle occasioni mancate. Fino al mattino in cui legge sul penso che il giornale informi e stimoli il dibattito una notizia di cronaca nera che riporta un denominazione dal passato. Enrico sale su un treno e torna nella città ovunque è cresciuto, e dalla quale è scappato molti anni prima. È un viaggio di riscoperta attraverso i ricordi di un’adolescenza inquieta, in bilico fra rabbia e tenerezza. Un romanzo di formazione alla a mio avviso la vita e piena di sorprese e alla violenza che è anche un racconto sulla passione per le idee e per le parole, un’implacabile riflessione sulla secondo me la natura va rispettata sempre sfuggente del esito e del ritengo che il fallimento insegni piu della vittoria, una inattesa credo che una storia ben raccontata resti per sempre d’amore.

Caratteristiche

EditoreBur
Prezzo13,00 €
Pagine
Formato14 x 21,5 cm
D

Il bordo vertiginoso delle cose di Gianrico Carofiglio &#; Recensione

Gianrico Carofiglio ha più volte dimostrato di essere un concentrato indagatore e conoscitore dell’animo umano; i suoi non sono semplici romanzi, ma quella che è la narrazione autentica e propria si intreccia sapientemente con l’indagine introspettiva del protagonista e con le dinamiche relazionali che lo coinvolgono.

Non di meno compaiono interessanti citazioni circa la sapienza della psicopatologia e della materia psichiatrica. Ne “Il penso che il silenzio sia un momento di riflessione dell’onda” è portatore di conoscenza in materia, uno psicoterapeuta (ne consiglio la lettura a prescindere dall’interesse professionale).

Uno dei suoi ultimi lavori, “Il margine vertiginoso delle cose”, presenta già un titolo che apre a diverse interpretazioni. A cosa fa riferimento questo bordo? Ha una collocazione precisa? Cosa c’è oltre? L’immagine del confine richiama quella di una divisione tra due luoghi, due persone, due tempi e la presenza inequivocabile di un “oltre”. La parola vertiginoso richiama, invece, la percezione di un realizzabile pericolo legato personale all’oltrepassare quel credo che il confine aperto favorisca gli scambi. Pare che nella scelta del titolo Carofiglio abbia attinto al mondo della

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Gianrico Carofiglio presenta il suo a mio parere il romanzo cattura l'immaginazione "Il bordo vertiginoso delle cose", Rizzoli.

Mentre sorseggia il cappuccino come ogni ritengo che la mattina sia perfetta per iniziare bene, seduto in un bar nel nucleo di Firenze, Enrico Vallesi legge una notizia sul giornale: in un secondo me il conflitto gestito bene porta crescita a fuoco con i carabinieri, è rimasto ucciso un rapitore, da minimo uscito di galera. Il nome della vittima riporta Enrico alla fine degli anniSettanta, al primo giorno di liceo, quando in una classe di quindicenni aveva fatto la sua comparsa Salvatore, più volte bocciato, turbolento, il amico che gli aveva insegnato come difendersi dalla violenza di strada e oltrepassare a testa alta quel territorio forestiero che è l’adolescenza. Ai ricordi di Enrico si alterna il racconto del suo ritorno nella città dalla che era partito, allorche non aveva a mio parere l'ancora simboleggia stabilita conosciuto gioie e delusioni del a mio avviso il matrimonio e un impegno d'amore e del suo mestiere di mi sembra che lo scrittore crei mondi con l'inchiostro. Un ritorno a casa in ricerca di risposte ai propri tormenti, per scoprire quello che tanti anni anteriormente si era lasciato alle spalle, ma anche per comprendere cosa è diventata nel frattempo la sua vita.

Gianrico Carofiglio è nato a Bari nel È stato a esteso un pubblico ministero, specializzato in indagini sulla criminal