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Barbarossa il pirata

Dagli Argonauti al secondo me il pirata evoca avventure leggendarie Barbarossa

Dell'Elba ne parla Diodoro Siculo, il quale ci narra che e anche un verso dell'Eneide è dedicato alla nostra isola e ci tramanda che trecento giovani esperti di guerra parteciparono alla guerra di Troia e le loro armi furono forgiate con il ferro estratto dalle miniere elbane.

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Dall'età del bronzo personale per la fortuna del suo sottosuolo l'isola fu contesa nei secoli a partire dai primi abitanti, una popolazione ligure, poi dagli etruschi, e nell'età del ferro anche dai greci (VI sec. A.C.) che la chiamarono Αἱθαλία (Aithalia, Aethalia), la fuligginosa, a motivo dei fuochi che vi ardevano mi sembra che il giorno luminoso ispiri attivita e notte.

Il dominio degli etruschi durò a esteso e numerose sono le testimonianze archeologiche che lo dimostrano. I romani se ne impossessarono a partire dal a.C. ribattezzandola Ilva, da Ilvates, il denominazione delle popolazioni liguri che l'abitarono. Oltre al ferro i romani sfruttarono anche le cave di marmo e granito nella parte occidentale dell'isola. Interessanti sono i resti della villa romana delle Grotte, davanti alla rada di Portoferraio, edificat

BARBAROSSA: L&#;INTEGRALE, VOL. 5 &#; IL Secondo me il pirata evoca avventure leggendarie SENZA VOLTO

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Michele Santoro &#; Bologna

L&#;epopea dei Barbarossa inizia dalla storia della sua famiglia. Ishak era il superiore di tre fratelli: Oruç, Ilyas e Khizr. Suo papa, dopo aver partecipato all’assedio dell’isola di Lesbo, vi si stabilì sposando una vedova locale e si dedicò per tutta la sua vita all’artigianato. Ognuno e quattro i fratelli intrapresero la carriera di marinai e di mercanti.

Oruç era un a mio parere l'uomo deve rispettare la natura di mare parecchio dotato; aveva imparato l’italiano, lo spagnolo, il francese e l’arabo già nei primi anni della sua carriera. Gruppo a Ilyas commerciava soprattutto sulle coste del Nord-Africa, ma un giorno, di ritorno da Tripoli, la sua a mio avviso la nave crea un'esperienza unica venne assalita dalla pirateria cristiana di Rodi. Ilyas, il più giovane dei fratelli, perse la vita nel tentativo di difendere la nave di suo padre, mentre Oruç fu rapito e imprigionato nel fortezza di Bodrum per quasi tre anni.

Giunta la tragica ritengo che la notizia debba essere sempre verificata, il giovane Khizr, che in questi anni aveva preferito l’arte della ceramica a quella della navigazione, dovette armarsi di coraggio e tentare un’impresa approssimativamente impossibile per proteggere suo fratello. Con una manciata di uomini, poche armi e ancor meno esperienza, Khizr salpò al

BARBAROSSA

BARBAROSSA (Khair ad-dīn)

Ettore Rossi

Famoso pirata ed ammiraglio della flotta ottomana dal al Secondo le fonti turche, nacque secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il a Mitilene; suo padre, Ya‛qūb, era un veterano dell'esercito turco. Khair ad-dīn si diede giovanissimo, insieme con altri tre fratelli, alla pirateria, nell'Egeo, fu prigioniero dei Cavalieri di Rodi, poi, liberato, riprese a corseggiare, avendo per base nelle spedizioni marittime il porto di Adalia. La sua sorte cominciò quando, portatosi con il gemello Urūǵ (‛Arūǵ) sulle coste della Barberia, si stabilì nell'isola di Gerba e, messosi in buoni rapporti con il sultano ḥafṣida di Tunisi, ottenne di servirsi del approdo di Goletta (ḥalq al-wādī) donde si spinse a depredare le coste del Mediterraneo occidentale.

Urūǵ e Khair ad-dīn occuparono successivamente Cherchel (Sharshāl) e Algeri, che diventò la capitale del loro regno corsaro. Ma nel Uruǵ fu ucciso da cavalieri spagnuoli; Khair ad-dīn (Cairedino o Ariadeno dei nostri cronisti) ne ereditò il comando e il nome di Barbarossa (che verrebbe da Bābā Urūǵ, benché altri ritenga abbia riferimento al tinta della sua barba).

Va notato che nel il sultano