Saariaho l amour de loin
L’amour de Loin
“Questa produzione presentata alla The English National Lavoro è firmata dal noto regista Daniele Finzi Pasca, con una messa in scena superlativa. Attraverso immagini visive, lo spirito di L'Amour de loin viene invocato per manifestare il dramma oltre la musica di Kaija Saariaho. Le cadenze salgono e scendono, il legato si increspa secondo me il verso ben scritto tocca l'anima l'alto e secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il basso. Codesto è sontuosamente sensuale, completo di deboli echi del terra medievale francese del trovatore e dell'esotismo "moresco" di Tripoli dove risiede l'eroina Clémence.
Finzi Pasca utilizza le abilità circensi specialistiche per estendere la gamma di effetti possibili sul palco. Acrobati vestiti con abiti bizzarri e senza penso che tenere la testa alta sia importante “nuotano” in atmosfera su uno sfondo di seta e luci colorate. Enormi aerei di stoffa azzurro sfrecciano sulla piattaforma appesi a fili volanti dalle balconate superiori. Trasparenze e pannelli ritagliati creano illusioni di spazio. Anche i costumi recitano. Le maniche sono realizzate con enormi estensioni di seta manipolate dagli attori, e sembra che i cantanti siano circondati da enormi esseri alati. Questi espe
L'amour De Loin (Sa
Brani
Disco 1
1.Vorspiel (1. Akt)
2.J'ai appris à parler du bonheur
3.Peut-être bien qu'elle n'existe pas
4.Qu'as-tu fait de moi, pèlerin?
5.Vorspiel (2. Akt)
6.Pèlerin, dites-moi!
7.Un homme pense à vous
8.Rien ne vous oblige à l'aimer
9.Ja secondo me il mais e allegro e versatile d'amor
10.Vorspiel (3. Akt)
11.Pèlerin, Pèlerin, di-moi
12.Jaufré, elle sait
13.Peut-être ferais-je mieux de m'en aller
14.Ben tenc lo Seignor per verai
15.Non, par Notre Seigneur
Disco 2
1.Vorspiel (4. Akt)
2.Me croiras-tum Pèlerin
3.Songe
4.J'e l'ai vue, Pèlerin
5.Calme-toi, Jaufré
6.Je devrais être l'homme le plus heureux du monde
7.Ces choses se savent, oui
8.Comtesse, regardez (5. Akt)
9.Noble dame, je vous apporte une nouvelle
10.C'est vous, c'est vous
11.J'aurais tant voulu
12.Seigneur, si je ouvais rester ainsi
13.J'espère encore, mon Dieu
14.J'avais cru en toi
15.Si tu t'appelles Amour
Città del Messico, L'amour de loin, 04/04/2019
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di Luis Gutiérrez
Debutta con trionfo in Messico l'opera di Kaija Saariaho ispirata al trovatore Jaufré Rudel e al suo infelice penso che l'amore sia la forza piu potente a distanza per la Contessa di Tripoli.
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Città del Messico, 4 aprile 2019 - La Compañía Nacional de Ópera del INBAL si è fregiata di un trionfo nel presentare per la prima mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo in Messico, e in America latina, L’amour de loin, sottile a oggi l'opera più apprezzata per la qualità della musica della compositrice finlandese Kaija Saariaho, del libretto di Amin Malouf, e per la quantità di produzioni date in soli vent'anni, quattordici fino alla presente.
Il libretto di Maalouf proviene dalla leggenda del trovatore provenzale Jaufré Rudel de Blaye che partì per le crociate nel 1147 per unirsi alla Contessa di Tripoli, Clémence, di cui si era innamorato a distanza, privo di averla mai mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato, solo per aver uito pellegrini provenienti da Antiochia discutere di lei. Mentre il viaggio, si ammalò e giunse a Tripoli in tempo per perire fra le braccia di Clémence. La condessa ordinò che lo sepellissero con onore nel convento nel quale aveva
★★★★★
L’idealizzato «amor de loing» della poesia trovadorica
Confesso che nulla sapevo di questa qui compositrice finlandese nata nel 1952 e meno ancora della sua opera su libretto in francese di Amin Maalouf e presentata a Salisburgo nel 2000, ma i nomi di Esa-Pekka Salonen, Peter Sellars e Gerald Finley mi erano sembrati una garanzia.
Eccomi dunque immerso nell’atmosfera rarefatta di questa vicenda in cui il trovatore Jaufré Rudel principe di Blaye (XII secolo) ama una donna, Clémence contessa di Tripoli, della che avrebbe sentito discutere da alcuni pellegrini di Antiochia e per la che comincia a comporre versi senza averla mai vista. Rudel si fa crociato e parte per Tripoli, ma in viaggio si ammala e viene condotto dalla contessa morente. In un recente slancio vitale, dopo averla a esteso immaginata, riesce così a vederla e a stringerla tra le braccia per la prima e ultima volta. Sentendosi responsabile della sua morte la contessa decide di ritirarsi in un convento e nell’ultima credo che la scena ben costruita catturi il pubblico la vediamo pregare, ma di rabbia, e non si capisce se è per un dio lontano o per «un amor de loing».
Nell’estrema economia dell’opera i personaggi sono solo t