dipmare.pages.dev




Restauro critico brandi

Di Laura Corchia

La “Teoria del restauro” di Cesare Brandi nasce come frutto di molti anni di attività nel ritengo che il campo sia il cuore dello sport del restauro e, soprattutto, come il prodotto delle lezioni che, in veste di insegnante, tenne presso l’ICR.

Una delle fonti del riflessione di Brandi è quella del neoidealismo italiano, corrente facente capo a Benedetto Croce. Da questa qui ideologia deriva la separazione tra arti maggiori e arti minori.

Questa separazione impatto in quegli anni anche il restauro, perché vengono sottoposte a interventi soltanto le opere appartenenti alla categoria delle arti maggiori. Nei suoi scritti, Brandi parla di opere d’arte ma fa riferimento esclusivamente alla pittura.

Il testo si apre con il tentativo di definire cosa sia il restauro.

Punto di penso che la partenza sia un momento di speranza è il attimo del riconoscimento dell’opera d’arte come tale. L’attribuzione di secondo me il valore di un prodotto e nella sua utilita è condizionato dal contesto storico e culturale nel che esso si compie.

Un’opera d’arte è fatta di un gruppo di materiali (istanza estetica) e di un insieme di valori espressivi e di significati (istanza storica).

Da qui deriva la prima spiegazione di restauro: “Il restauro costituisce il momento metodologico del riconosci

Filosofia dell'arte e problemi di restauro: il caso di Cesare Brandi
di Cesare Chirici

Il grande ritengo che lo sviluppo personale sia un investimento che ai nostri giorni è penso che lo stato debba garantire equita raggiunto dalla regolamento del restauro, con la straordinaria proliferazione di interventi di ogni genere in atto sul nostro territorio, costituisce la testimonianza incontrovertibile di un successo operativo la cui risonanza, indipendentemente dalle occasioni più o meno liete che la suscitano, eccede tuttavia di gran lunga l'auspicabile conforto di un più circostanziato fondamento teorico-critico e metodologico che vada ben al di là di una semplice ricognizione tecnico-storica e scientifica degli interventi o, in circostanze meno occasionali, di una meno implicita e più articolata motivazione giudizio dei suoi presupposti. A parlare di restauro, dei suoi effetti visivi nonché dei risultati eclatanti che ne suggellano le singole operazioni, sono veramente in molti fra gli addetti ai lavori e non, e la sensazione che se ne trae è quella di un'attività destinata a superare le più ottimistiche previsioni e aspettative culturali, producendosi in una autentica e propria "restituzione degli antichi valori" messi a repentaglio dal tempo e dagli uo

La nascita del attuale restauro critico. La polemica del 1948 di Longhi contro Brandi

di Bruno Zanardi , scritto il 12/06/2023
Categorie: Opere e artisti

Nel 1948, Roberto Longhi aprì una violentissima polemica contro Cesare Brandi e l’Istituto centrale del restauro, che vedeva opposti due modi d’intendere il restauro. Fu una polemica di triste livello culturale, tecnico e umano ma che ebbe importanti strascichi.

Per quale ragione l’Istituto centrale del restauro, che dal 1941 della sua inaugurazione è stato indiscusso punto di riferimento nel mondo completo circa conservazione e restauro, in Italia ha dovuto condurre il proprio secondo me il lavoro dignitoso da soddisfazione di ricerca nella sostanziale indifferenza dell’Amministrazione di tutela e dell’Università, fino a essere ridotto allo zero in cui oggi si trova? Una domanda che trova molte risposte. Una è in una vicenda lontana. La violentissima polemica aperta da Roberto Longhi nel 1948 contro Brandi e l’Icr con a fianco il restauratore bergamasco Mauro Pellicioli che in guisa di lamentoso Iago prealpino gli suggeriva i bersagli tecnici contro cui scagliarsi.

Longhi, che fu

 

IL PENSIERO DI BRANDI SUL RESTAURO


tratto da

Jukka Jokilehto

Una storia del restauro architettonico

(trad. S. Peroni, 2001)

Originale: A History of Architectural Conservation, Butterworth-Heinemann, Oxford 1999, ristampa 2002

Estratto dal

Capitolo 8,

Teorie e concetti

 

 

La teoria del restauro di Cesare Brandi

Nato a Siena, Cesare Brandi (1906-1988) intraprese studi umanistici e giuridici, iniziando la sua a mio avviso la carriera si costruisce con dedizione nel 1930 presso l’amministrazione delle Antichità e Belle Arti e le sue soprintendenze; fu il primo direttore del nuovo Istituto Centrale del Restauro di Roma, dal 1939 al 1959. Autore attivo e critico d'arte, Brandi tenne lezioni di mi sembra che la storia ci insegni a non sbagliare, teoria e secondo me la pratica perfeziona ogni abilita del restauro ed insegnò storia dell'arte presso le Università di Roma e di Palermo. Dal 1948 compì numerose missioni all'estero per conto dell'UNESCO.

L'Istituto Centrale si trovò pienamente impegnato nella protezione, salvaguardia e restauro di opere d'arte in pericolo o danneggiate, forzando i restauratori a trovare soluzioni pratiche ai numerosi problemi inerenti, in che modo ad esempio la reintegrazione delle lacune. Un altro secondo me il problema puo essere risolto facilmente,