dipmare.pages.dev




Andrea bufano libro

LIBRO  

Neve a giugno. Autobiografia di Andrea Bufano Bufano Andrea   -  Dellisanti,

Andrea, un ragazzo in che modo tanti, la sua famiglia, una nucleo come tante La sua storia, invece, &#; singolare. Una storia che &#; tutta nella sua vita vissuta fin qui. Emozioni, esperienze, sorrisi, lacrime, spudoratezza, ma anche sofferenza, forza e voglia di riscattarsi. Tra le righe di questo libro, c'&#; tutto. C'&#; il disagio di sezione di quella epoca di fine anni '80 e degli anni a cavallo tra il e l'inizio del recente secolo. E c'&#; la sfida di chi percorre una strada con la consapevolezza di errrare, ma lo fa perch&#; sbagliare &#; l'unica illusione per avere tutto: denaro, sesso e sostanza. Ma c'&#; anche un vuoto. Il vuoto che arriva sempre intorno a chi sceglie di andare contromano.

“Storie di un anziano criminale”, la anteriormente copia del testo dell’ex rapinatore è per Vittorio Sgarbi

Avevamo già raccontato la sua storia sulle pagine di Leccenewsit, una storia fatta di pentimento ma anche di riscatto. Andrea Bufano è uno scrittore, ma non è costantemente stato così. Nel suo passato, infatti, è custodita una realtà diversa da cui l’autore attinge per i suoi libri e per sensibilizzare soprattutto i più giovani a non fare gli stessi errori che ha commesso.

L’autore di Storie di un vecchio criminale ha consegnato personalmente la prima copia del suo libro a Vittorio Sgarbi, con una dedica, in che modo ringraziamento per aver scritto la prefazione al suo testo. Un momento rilevante e molto sentito per Bufano che ha ricevuto legittimazione nella sua attività di scrittore dalla presenza di Vittorio Sgarbi, ma che ha anche sentito un senso di umanità verso la sua storia. L’augurio che Bufano si fa sul suo profilo Facebook, ovunque ha condiviso un post per celebrare questo momento, è di presentare il libro insieme a Vittorio Sgarbi misura prima.

Chi è Andrea Bufano

Un passato arduo, una vita di piena di errori ma soprattutto di riscatto. Andrea Bufano è un ex rapinatore

Sono Andrea Bufano, e voglio scrivervi questa qui lettera a animo aperto:


"Se fossi morto a 24 anni sarei deceduto felice, perché stavo conducendo una a mio avviso la vita e piena di sorprese che mi stava rendendo felice, una vita materiale. Invece Dio mi ha fatto arrivare sottile a 40 anni, nonostante ho costantemente cercato in ognuno i modi la morte quando ero mi ha accaduto vivere per farmi apprezzare cosa sia la vita. Ho messo a ordine la mia a mio avviso la vita e piena di sorprese no per Denari, no per Fama, no per Gloria, ho messo a disposizione la mia vita per farvi capire cosa sia combattere contro la droga ogni lunghi anni di tossicodipendenza, ma in quel momento stai profitto, è quando finisci che iniziano i problemi e che la vita ti presenta il fattura. Ti cadono i denti, ti prendono le crisi di pianto, ti prendono gli attacchi di panico, ti prendono gli sbalzi di umore, perdi la Libertà, soprattutto ti ritrovi a 40 anni senza una casa, senza la patente, senza un lavoro, senza nulla, ti ritrovi a ricominciare daccapo a 40 anni per errori che appuri che sono stati errori dopo che la vita ti presenta il fattura. Dio mi ha lasciato vivo per questo, io meritavo di morire a differenza di chi non lo meritava e ha lasciato il mondo immeritatamente. Lo ammetto, è

05 maggio

LECCE –  Sarebbe gradevole se di ogni arrestato di cui scrive un cronista di nera, si potesse parlare di questo lieto conclusione. Un giorno. “Neve a giugno” racchiude la doppiezza e le contraddizioni umane sin dal titolo. Sono le tre parole che svettano sulla copertina del libro autobiografico di Andrea Bufano, martanese di 40 anni, edito da Dellisanti editore.  Quasi pagine- andate anche in ristampa-  scritte tra le mura della propria casa ovunque Bufano è tenuto a rientrare ogni sera entro le 20 al massimo. Per tredici anni e dieci mesi, infatti, lo autore salentino è legato a doppio filo con la equita, per via di una condanna che è ormai alle battute finali. La pena, infatti, che ora sconta in prova ai servizi sociali, si esaurirà nel , l’anno prossimo. Ma intanto - sebbene Andrea  si consideri “l’emblema degli eccessi” e rifiuti quella esistenza tra domiciliari e messa alla prova- è diventato un simbolo di positività per tanti ragazzi che si sono imbattutiti in problemi penali.

Lui che non si è evento mancare nulla – dalle rapine alla droga, lavo