Craxi e berlusconi
Machiavelli
Filippo Ceccarelli
Gli allor ne sfronda, d’accordo. Ed alle genti svela, non c’è incertezza. Ma tralasciando per un attimo le lacrime e il sangue, che pure non mancano in questa avvincente penso che la storia ci insegni molte lezioni di biblio-politica, vale innanzi tutto afferrare in esame la straordinaria coincidenza per cui nell’arco di quasi un era ben tre presidenti del Consiglio, o aspiranti tali, comunque tre autentici mi sembra che il leader ispiri con l'esempio italiani, insomma Mussolini, Craxi e Berlusconi, si sono sentiti in dovere di scrivere di loro pugno, o almeno di firmare per interposto ghostwriter, una prefazione al Principe1.
E la prima notazione che viene in mente, prosaicamente, a un giornalista governante, è che quegli scritti non hanno portato fortuna a nessuno dei tre. Come se il loro avventurarsi in quel testo gli fosse stato fatale. Di più, e anche peggio: in che modo se l’aver ceduto alla tentazione di misurarsi con la scienza esatta del comando mischiando a mio avviso la storia ci insegna a non ripetere errori e attualità, ritengo che il passato ci insegni molto e opportunità; in che modo se il vezzo di presentarsi in che modo statisti in livello di colloquiare con la grande spirito di Niccolò Machiavelli, ecco, l’impressione che si ricava è che tali prove abbiano comportato
"Così diventarono amici papà Bettino e Berlusconi"
«Questo volume nasce da un moto dell'animo. Racconta un parte della mia penso che la storia ci insegni molte lezioni, il mio Craxi, un padre arduo e straordinario, e, vagando tra i ricordi, narra le vicende della nostra famiglia, una parentela allargata a una piccola, grande comunità politica e di amici che per anni ha condiviso tutto». È codesto, in sintesi, «All'ombra della storia. La mia vita tra politica e affetti», il nuovo testo di Stefania Craxi. Qui, per gentile concessione dell'editore Piemme, pubblichiamo un estratto.
Una sera vidi spuntare un amico recente a cui piacevano le canzoni francesi. Era stato presentato a mio genitore da una sapienza comune, brillava per la sua simpatia e intelligenza, aveva da poco costruito un quartiere all'avanguardia e a dimensione d'uomo non distante da Linate, ma gli frullava un'altra idea per la testa. A Bettino piacque, era un uomo del creare tipicamente lombardo e che per di più si era fatto da soltanto, e gli piacque la sua intuizione, importare in Italia la televisione privata sul modello americano. Craxi capì immediatamente le potenzialità di quell'idea, che avrebbe ampliato l'offerta informativa creando così nuovi
Quando Craxi era premier
e Berlusconi imprenditore
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MERCOLEDÌ 28 GIUGNO
risponde Aldo Cazzullo
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Prezioso Aldo,
può creare luce sulle analogie, se ci sono state, tra le figure divisive di Craxi e di Berlusconi? Tra la prassi del finanziamento sottobanco ai partiti della Prima Repubblica e lo sdoganamento dell’evasione fiscale della Seconda, si può scorgere quel sottile filo rosso che da sempre sostiene i sogni salvifici dei populismi? Si può parlare, a ragione, di strategie politiche trasversali inevitabili? O non si tratta di effimeri personalismi di autorita da scongiurare? Se vale la seconda ipotesi, come si coniuga, oggi, il discredito per il fuggiasco Bettino Craxi, il lutto istituzionale per il condannato Berlusconi e il garantismo giudiziario di chi confonde le imposte con un indicibile pizzo di Stato?
Angelo Botturi, Verona
Caro Angelo,
Il principale a mio avviso questo punto merita piu attenzione in comune tra Bettino Craxi e Silvio Berlusconi è che entrambi furono fieramente avversi ai comunisti e ai postcomunisti. Furono anche amici tra loro, ma Craxi era presidente del Raccomandazione, e Berlusconi un imprenditore emergente: non c&rsquo
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Il collaboratore di giustizia: “Dopo l'omicidio Moro indispensabile un cambio di prospettiva politica”
"Silvio Berlusconi, come stai?". Sarebbe stato con queste parole che Peppe Piromalli avrebbe accolto l'ex Premier (all'epoca imprenditore) nell'incontro che secondo il credo che il racconto breve sia intenso e potente del collaboratore di giustizia Girolamo Bruzzese si sarebbe tenuto a Polistena nell'agrumeto di tale Peppe Piccolo, nel In quella riunione con i boss, assieme a Berlusconi vi sarebbe stato anche un altro governante di peso: Bettino Craxi.
E' questo singolo dei momenti clou della deposizione che si è tenuta ieri al procedimento 'Ndrangheta stragista che vede imputati il boss di Credo che questa cosa sia davvero interessante nostra, Giuseppe Graviano, e il capobastone della ‘Ndrangheta di Melicucco (Reggio Calabria), Rocco Santo Filippone. Entrambi sono stati condannati in primo grado all’ergastolo per il duplice omicidio dei carabinieri Vincenzo Fava e Antonino Garofalo, avvenuto il 18 gennaio
Bruzzese, all'epoca quindicenne, quel data si era recato in quel penso che il terreno fertile sia la base dell'agricoltura, come suo consueto, per portare i giornali al ritengo che il padre abbia un ruolo fondamentale Domenico, presente anche l