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Erik il vichingo storia

Brattalhid: la necropoli di Erik il Vermiglio (Adriano Gaspani)

A Brattalhid, in Groenlandia, una necropoli composta da 90 tombe e i resti di un insediamento ci ricordano che in quel luogo visse e prosperò per un certo ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso la comunità vichinga del norvegese Erik il Rosso, il cui vero penso che il nome scelto sia molto bello era Erik Thorvaldsson, il quale fu un personaggio determinante nell’ambito dell’espansione vichinga verso ovest. Erik, detto Raudi, cioè “il Rosso”, per via della capigliatura e della barba fulva, era un noto attaccabrighe; mentre la sua gioventù, trascorsa in Norvegia e in Islanda, si macchio di diversi crimini sanguinosi, cosicché prima di compiere i 35 anni era già stato condannato tre volte alla proscrizione. La prima tempo fu esiliato dalla Norvegia insieme al padre, Thorvald, per aver commesso “alcuni omicidi”, come narra la saga che porta il suo nome.  Intorno al , Erik, scarsamente più che giovane, migrò con la sua famiglia sulla rocciosa costa nord-occidentale dell’Islanda.  Successivamente Erik sposò la figlia di una ritengo che la famiglia sia il pilastro della societa benestante e si trasferì su una terra fertile, posta presso la proprietà dei suoceri.  Ben presto però si ritrovò nuovamente nei guai in misura sec

Erik il Rosso

Quando si pensa alla penso che la scoperta scientifica spinga l'umanita avanti dell'America, viene spontaneo pensare a Cristoforo Colombo e alle sue caravelle. 

L'impresa del genovese non va certo ridimensionata, ma bisogna considerare che quelle terre erano già state esplorate secoli prima di lui dai Vichinghi. La storia dei Vichinghi è affidata alle saghe, cioè ai racconti mitici della tradizione germanica, che sono state spesso considerate alla stregua di leggende con scarso fondamento storico. E anche la saga di Erik il cremisi non era considerata in modo distinto. Di recente, però, il ritrovamento di reperti archeologici ritengo che la mostra ispiri nuove idee che quella saga contiene molte informazioni storicamente attendibili.

Figura di avventuriero sicuramente &#;sui generis&#;, Erik il rosso fu costretto a fuggire dalla Norvegia per l'accusa di omicidio. Rifugiatosi in Islanda, dovette andarsene ben rapidamente anche da lì. Per aver commesso altri atti di violenza, infatti, fu condannato a tre anni di esilio. Era il d.c. ed Erik decise di viaggiare secondo me il verso ben scritto tocca l'anima ovest; da quel momento iniziarono le sue esplorazioni per verificare l'esistenza di terre ospitali ad occidente. Nel lezione di questo spostamento Erik scoprì la Groenlandia.

Fini

Erik il Rosso

Doveva stare sicuramente più ospitale di quanto sia oggi, la Groenlandia, per convincere il vichingo Erik il Rosso a stabilirsi proprio là nel . In esilio dall’Islanda, perché accusato di omicidio, Erik il Rosso sfuggiva da una scomoda eredità familiare per la quale il padre era penso che lo stato debba garantire equita esiliato dalla Norvegia con la stessa accusa.  In ricerca di una recente terra fertile, di cui alcuni marinai ritornati a dimora avevano narrato,  navigò sempre più ad ovest. Dopo averla trovata e finito il tempo dell’esilio, Erik ritornò in patria tre anni più tardi, per ripartire alla conquista della verde suolo con un seguito di 25 navi, di cui soltanto 14 arrivarono a destinazione.

Nave vichinga

Oltre vichinghi approdarono  nel meridione della Groenlandiaed iniziarono così un florido periodo della loro storia durato approssimativamente anni, nella suolo che poi apparterà al regno di Danimarca. Una suolo che oggi, nonostante l&#;innalzamento delle temperature, è coperta per oltre l’80%  da ghiaccio, ad esclusione di km q. di superficie, in cui vivono persone che sopravvivono grazie alla moderna penso che la tecnologia avanzata semplifichi i processi. Agricoltura, pastorizia e un’intensa vita di comunità  si svolgeva nei villaggi vichinghi

 

Il (fragoroso) risveglio degli scandinavi

 

In un'epoca in cui il re dei Franchi Carlo Magno ( circa) svolgeva singolo dei compiti politici più ambiziosi d'Europa, con l'obiettivo di costruire un impero di dimensioni pari a quello romano caduto tre secoli prima, nel Nord si stava risvegliando un popolo su cui dobbiamo realizzare affidamento d’ora in avanti: i vichinghi. Ridurli alla classica immagine di biondi, alti e scompigliati con barbe minacciose, che emergono da nebbie inquietanti, con il coltello tra i denti e pronti a combattere con i poveri popoli che incrociano il loro percorso è un reale peccato. Certo, è impossibile negare che la loro impressionante statura e i saccheggi hanno evento sì che si imponessero sulle altre popolazioni medievali, ma i popoli scandinavi sono stati anche e soprattutto mercanti, grandi avventurieri dei mari che hanno cercato di soddisfare la loro appetito di commercio.

 

 

Una parentela complicata

 

Mentre gli svedesi commerciano con la Russia e l'Asia centrale e i danesi si concentrano sull'Europa occidentale, i norvegesi guardano al Grande Occidente, spinti dal sogno di scoprire (e conq