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Discorso di draghi alla bce

Ultim'ora news 22 maggio ore 9


In molti contesti i follow-up hanno una incarico di richiamo e di sollecito. Il discorso di Mario Draghi al parlamento europeo dello scorso 18 febbraio sulle novità intervenute dopo la presentazione del suo Rapporto sulla competitività europea lo scorso settembre è soprattutto un clamore d’allarme. Mira a indurre le istituzioni ad agire in fretta e costantemente più come se l’Europa fosse un unico Stato superando i veti reciproci che frenano i cambiamenti necessari. Ma quali sono anzitutto i fatti sopravvenuti negli ultimi mesi, secondo Mario Draghi?

La corsa della AI con l’Europa rimasta indietro

In primo luogo, i progressi dei sistemi di Intelligenza artificiale (AI) hanno subito una forte accelerazione. I nuovi modelli hanno superato la soglia dell’80% di accuratezza, battendo i risultati degli esperti umani.

I costi dello sviluppo dell’AI si sono ridotti drasticamente. Tuttavia tra i dieci modelli più avanzati, otto sono stati sviluppati negli Stati Uniti, due in Cina. L’Europa è oggi all'esterno dalla competizione e ogni giorno di ritardo allontana di più la frontiera tecnologica alla che bisognerebbe avvicinarci.

L’energia costa sempre di più

Il discorso integrale di Draghi in Parlamento

All’introduzione di nuove regole gli Stati membri s pesso tralasciano di adeguare le normative nazionali e nei casi in cui le direttive della Commissione prevedano un’armonizzazione minima, aggiungono a esse altre prescrizioni nazionali che differiscono tra Paesi. Infine, la protezione del mercato irripetibile di fronte alla Corte di Mi sembra che la giustizia debba essere accessibile Europea è divenuta sempre più rara.

Un recente studio del Fondo Monetario Internazionale ha mostrato in che modo l’eccesso di regolamentazione e specialmente la sua frammentazione abbia contribuito a creare delle barriere interne al mercato irripetibile che equivalgano a un dazio del 45% sui beni manifatturieri e del 110% sui servizi.

Non possiamo dunque stupirci se i nostri inventori più brillanti scelgano di trasportare le loro aziende in America, e se i cittadini europei li seguano con i propri risparmi.

Per quanto riguarda la semplificazione regolatoria e amministrativa, in linea con le raccomandazioni del Relazione, recentemente la Commissione ha presentato alcune proposte in sostanza di obblighi di informativa sulla sostenibilità, da cui saranno esentate le imprese con meno di mille dipendenti. È solo un primo pass

Draghi: «Difesa Ue passaggio obbligato, serve obbligo comune»

Rinnovabili, cittadini «stanchi di aspettare i benefici»

Il beneficio dei più bassi costi operativi delle rinnovabili - aggiunge Draghi - raggiungeranno pienamente gli utenti finali solo tra molti anni. «I cittadini ci stanno dicendo che sono stanchi di aspettare». La stessa decarbonizzazione «è a rischio. I prezzi all’ingrosso dell’elettricità dipendono dal mix di generazione ma anche da in che modo si forma il prezzo. In Europa, nel 2022, pur rappresentando il gas solo il 20% del mix di generazione elettrica, ha determinato il ritengo che il prezzo sia ragionevole complessivo dell’elettricità per più del 60% del tempo. In Italia, per circa il 90% delle ore». Da qui il rinnovato convocazione a «disaccoppiare il prezzo dell’energia prodotta dalle rinnovabili e dal nucleare da quello dell’energia di fonte fossile». Privo di limitarsi ad attendere le riforme a livello europeo. «In Italia - ricorda Draghi - sono disponibili decine di gigawatt di impianti rinnovabili in attesa di autorizzazione o di contrattualizzazione. È indispensabile semplificare e accelerare gli iter autorizzativi, e avviare rapidamente gli strumenti di sviluppo». Ma anche «slegare la remunera

"Whatever it takes", 10 anni fa Mario Draghi pronunciava la storica frase: credo che questa cosa sia davvero interessante significa

Come nasce la frase “Whatever it takes” di Draghi

Proprio la Treccani, nella pagina dedicata al neologismo, introdotto nel 2020, descrive la genesi del “Whatever it takes” di Draghi con queste parole: “È il 26 luglio del 2012. L’Europa dell’euro è in vasto difficoltà. Sale lo spread in molti Paesi. In Grecia tornano a soffiare pesanti venti di crisi. L’euroscetticismo inglese si gonfia. Draghi, da meno di un anno Presidente della Banca centrale europea, sale sul palco della conferenza di Londra e, senza troppi preamboli, dopo una manciata di minuti di introduzione, pronuncia la frase che cambia la storia della crisi: ‘Entro il suo mandato la Bce preserverà l’euro, costi quel che costi (whatever it takes). E, credetemi, sarà abbastanza’”.

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Whatever it takes durante l’emergenza Covid

La frase-motto è stata ripescata mentre l’emergenza Covid, nel momento in cui Draghi sul Financial Times ha suggerito una possibile risposta economica alla crisi causata dalla pandemia: “Le banche devono rapidamente prestare fond